Dialogo con il territorio
TAP è impegnata a intessere durature relazioni di fiducia e mantenere vivo il dialogo con il territorio e gli stakeholder lungo l’intero tracciato del gasdotto.
Proficue consultazioni sono state avviate con gli stakeholder sin dalle prime fasi di sviluppo del progetto.
E, in linea con gli standard internazionali e le migliori pratiche del comparto, resta saldo l’impegno a costruire occasioni di dialogo reciprocamente vantaggiose e relazioni fiduciarie durature con i nostri stakeholder.
Con l’appoggio di team dedicati, reclutati in loco, sono stati elaborati per ciascun Paese attraversato Piani di Coinvolgimento degli Stakeholder (SEP), conformi ai requisiti di legge nazionali e agli specifici fabbisogni del territorio.
Accessibili a tutti, i SEP illustrano le forme di comunicazione utilizzate per informare le comunità interessate e il grande pubblico circa le attività di coinvolgimento e le decisioni maturate.
Apertura e disponibilità al dialogo si confermano capisaldi di TAP per veicolare informazioni con precisione e trasparenza.
Tutela ambientale
Il rispetto degli impegni
TAP ha condotto consultazioni partecipate in Grecia, Albania e Italia durante tutte le fasi di costruzione del gasdotto per dare la possibilità ai portatori di interesse di esprimere il proprio punto di vista.
Oltre 1.700 sono stati gli incontri pubblici tenuti nel corso delle Valutazioni di Impatto Ambientale e Sociale (ESIA) con enti locali, organismi di regolamentazione, organizzazioni non governative (ONG) e comunità limitrofe, preliminarmente alla finalizzazione del tracciato, comprese le consultazioni sulle attività di asservimento e acquisizione dei terreni nei tre Paesi attraversati.
I privati interessati sono poi stati consultati singolarmente, prima e durante la fase di costruzione e all’atto del ripristino e della riconsegna dei terreni ai legittimi proprietari. Altri incontri sono stati dedicati ai piani di sostentamento e all’illustrazione dei diritti all’assistenza e delle possibili opzioni, per un totale di 1.300 incontri individuali nei tre Paesi attraversati.
TAP ha anche curato un inventario dei beni e dei dati censuari e condotto puntuali consultazioni con i singoli soggetti interessati per raccogliere dati su terreni, beni e forme di sostentamento.
Il coinvolgimento della società civile
TAP è anche impegnata a coinvolgere l’intera società civile interessata al gasdotto, incluse le organizzazioni non governative, con diverse delle quali ha avviato forme di collaborazione per fare in modo che il progetto sia sostenibile e portatore di benefici per il territorio.
La Società rinnova la disponibilità a intrattenere forme di dialogo aperte e costruttive con le organizzazioni interessate alle attività del gasdotto ed è lieta di fornire informazioni puntuali, trasparenti e aggiornate sull’opera per agevolare una chiara comprensione dei fatti.
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Caso di studio: in difesa dei titoli di proprietà in Albania
Le transazioni immobiliari in Albania possono avere un impatto negativo sul reddito della popolazione e sullo sviluppo economico del Paese, tenuto conto dell’assenza di chiari titoli di proprietà.
TAP ha preso atto di questo ostacolo durante la fase di pianificazione, asservimento e acquisizione dei terreni e, nel 2013, per dare una mano in tal senso alle comunità, ha avviato un programma di aggiornamento del registro del Catasto, di concerto con le autorità competenti e con l’appoggio dei contractor locali.
Il programma ha consentito di raccogliere tutta la necessaria documentazione, condurre rilievi catastali, generare mappe e promuovere una campagna di coinvolgimento su larga scala del territorio e dei privati, delle cui spese TAP si è fatta interamente carico.
Oggi sono 34.000 circa le proprietà formalmente registrate grazie al programma, comprese 24.000 non direttamente toccate dalla costruzione dell’opera,e tre i piccoli centri interamente censiti al Catasto, la cui popolazione residente potrà finalmente formalizzare le transazioni immobiliari.
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Caso di studio: la tutela del sepolcro di Baba Bajrami, in difesa del patrimonio culturale dell’Albania
Durante le indagini esplorative lungo il tracciato del gasdotto, TAP è venuta a conoscenza della presenza della tomba di Baba Bajrami, in prossimità del villaggio di Tozhar, a poca distanza dalla città albanese di Polican, luogo di culto della comunità Bektashi e preziosa testimonianza del patrimonio culturale dell’area.
Con l’aiuto di esponenti della comunità locale e rappresentanti della comunità Bektashi, sono state ricostruite storia del sito e frequentazioni da parte dei fedeli. Una squadra di archeologi TAP ha quindi effettuato rilievi e repertato il sito e le rovine prospicienti il sepolcro ed è stato sviluppato uno specifico piano di costruzione per preservare il monumento, evitando qualsiasi forma di disturbo.
L’ubicazione della tomba in cima a una collina ha reso l’operazione particolarmente complessa e, a seguito di ulteriori sondaggi geologici, si è proceduto alla deviazione del tracciato del gasdotto.
Durante la fase di costruzione, l’opera di tutela ha previsto un costante monitoraggio e misurazioni della stabilità della scarpata e un regolare accesso al luogo di culto, garantendo così la continuità dei riti religiosi.
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Caso di studio: il salvataggio di un fabbricato in costruzione in Albania
Le indagini antecedenti la costruzione del gasdotto svolte in prossimità del villaggio di Ullinjas, nel distretto albanese di Berat, hanno rivelato lavori in corso per la costruzione di una seconda casa da parte di un residente. All’epoca dell’elaborazione del Piano di Ripristino delle Condizioni di Vita, l’edificio non era stato inserito nell’inventario dei beni e dei dati censuari, in quanto i lavori di costruzione non erano ancora stati avviati.
TAP ha quindi elaborato un piano di costruzione specifico per mitigare l’impatto a breve e lungo termine del gasdotto e ha documentato, tramite rilievi strutturali, lo stato dei luoghi dell’abitazione e la stabilità dell’edificio e delle fondamenta.
L’iniziale coinvolgimento del proprietario della casa è proseguito fino al termine dei lavori di costruzione e l’edificio incompiuto è stato utilizzato per riporvi attrezzi e forniture agricole.
Durante la fase di costruzione vera e propria, il personale in loco di TAP ha costantemente monitorato i livelli di vibrazioni, rumorosità e polveri per non attentare all’integrità del fabbricato.
Ultimati i lavori di costruzione, TAP ha riqualificato la viabilità d’accesso all’edificio e assicurato al proprietario assistenza al sostentamento, inserendolo in un programma di supporto in fase di transizione.
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Caso di studio: tenere a bada un gregge durante i lavori di costruzione
In prossimità del villaggio greco di Chalkero, il gregge di un pastore locale si trovava a meno di 30 metri dalla pista di lavoro del gasdotto. I lavori di costruzione avrebbero impedito l’accesso al più vicino pascolo stabile e i lavori sul terreno roccioso avrebbero disturbato gli animali.
TAP ha esaminato il caso con la Facoltà di Veterinaria dell’Università locale. Gli esperti hanno fatto visita al pastore e gli hanno suggerito come gestire al meglio gli animali durante i lavori di costruzione per mitigarne l’impatto, elaborando poi un piano di assistenza al sostentamento che TAP ha attuato appieno.
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Caso di studio: patrimonio culturale – il ritrovamento e la conservazione di una fornace per la cottura della ceramica da 29 tonnellate in Grecia
Nel febbraio 2017, mentre i lavori di costruzione del gasdotto erano in pieno svolgimento nella regione greca della Macedonia orientale e della Tracia, a circa 70 km dal collegamento di TAP a TANAP al confine greco-turco, è stato portato alla luce un significativo ritrovamento archeologico: un forno per la cottura della ceramica da 29 tonnellate. Secondo la valutazione di Marina Tasaklaki, archeologa dell'Eforato delle Antichità locale, il sito del ritrovamento era un laboratorio di ceramica tardo romana/bizantina.
Inoltre, la fornace stessa è stata descritta come "rara", data l’insolita presenza di simili ritrovamenti, oggetti usati dagli artigiani di quella particolare epoca.
Dati i fattori combinati di grandezza del forno e valore scientifico significativo del ritrovamento, il Ministero della Cultura greco ha chiesto a TAP di trasferire il forno al vicino museo archeologico. TAP Grecia e il suo appaltatore Spiecapag hanno dato seguito alla richiesta del Ministero di sollevare e trasportare l'enorme fornace al museo archeologico di Komotini perché vi fosse esposta. L'operazione ha richiesto quasi otto mesi e il forno è stato consegnato a fine settembre 2018. La fornace è stata collocata nel cortile del museo, dove i visitatori possono vederla e studiarla da vicino e di persona. Leggi la storia completa qui.