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Emergenza

Tutela del patrimonio culturale

TAP attraversa tre Paesi ricchi di storia e cultura, di cui rispetta il patrimonio, e ha lavorato al fianco di esperti per tutelare siti e reperti archeologici lungo l’intero tracciato.

Studi e piani di gestione del patrimonio culturale, elaborati preliminarmente all’avvio della fase di costruzione, nel quadro delle Valutazioni di Impatto Ambientale e Sociale (ESIA – Environmental and Social Impact  Assessment), hanno permesso alla Società di preservare noti siti archeologici e coinvolgere, al picco dei lavori, oltre 600 archeologi nei tre Paesi attraversati. 

Informata dell’ammissibilità a una sovvenzione del valore di 14.018,347 euro nel quadro del Connecting Europe Facility a novembre 2016, TAP se lo è vista assegnare a febbraio 2017 e lo ha dirottato al finanziamento di ulteriori scavi e prospezioni archeologiche tra Kavala e Kastoria in Grecia.

Un approccio mirato

In linea con le leggi dei Paesi attraversati e gli standard aziendali, tutte le attività di scavo eseguite in fase di costruzione sono state attentamente monitorate per garantire la tutela o l’eventuale rinvenimento di reperti, di concerto con le autorità competenti:

  • Ministeri della Cultura e Soprintendenze regionali per i Beni Archeologici dei Paesi attraversati
  • Ministero greco della Cultura e dello Sport ed Eforati delle Antichità
  • Agenzia albanese dei Servizi Archeologici e Istituto di Archeologia
  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) italiana 
  • Università di Tirana.
Vase discovered in Pella, Greece, September 2017
Stability works on the Byzantine Wall of Anastasiopolis, Rodopi, Greece, March 2018
Rescue operations of settlement discovered in Korce, Albania, May 2017
Remnants of early Byzantine three-nave basilica, Potamos, Evros, Greece, March 2018
Drone view to ancient building complex, Fushe-Peshtan, Albania, November 2017
Archaeological works in Paralimni, Pella, Greece, March 2018
Buildings and graves (4th-5th century AD) Arsakeio, Rodopi, Greece, March 2018

I rinvenimenti

In caso di rinvenimento di reperti, i lavori sono stati prontamente interrotti e gli archeologi sono intervenuti per le valutazioni del caso. Laddove si sono resi necessari tempi più lunghi, le sezioni interessate sono state temporaneamente congelate per dare agio agli esperti di proseguire con gli scavi e mettere in atto un preciso protocollo di catalogazione e tutela dei reperti rinvenuti, prima della ripresa dei lavori di costruzione.

Tra i rinvenimenti figurano:

  • una chiesa risalente al periodo post-bizantino, venuta alla luce nell'area di Potamos (Evros), in Grecia, dove il gasdotto è stato reinstradato al di sotto del sito per evitare azioni di disturbo
  • un capitello, facente parte di un monumento religioso del VI secolo d.C. rinvenuto durante la costruzione di una strada di accesso in Albania
  • una fornace da ceramica del peso di 29 tonnellate di epoca tardo romana-bizantina, trasferita presso il Museo Archeologico di Komotini
  • resti dell’antico Muro di Giustiniano, nel settore orientale del gasdotto in Grecia, dove sono state impiegate speciali attrezzature di perforazione per bypassare il sito ed evitare qualsiasi interferenza con lo stesso.